GIORNATA MONDIALE DELLA FILOSOFIA 2015 (UNESCO)

GIORNATA MONDIALE DELLA FILOSOFIA 2015 (UNESCO) – GIOVEDI’ 19 NOVEMBRE 2015

Oggetto: La ratio sfida 2015: “scopri il corporativismo (o fascismo) che c’è (o NON c’è) in te!”

La presente per informare i lettori che in celebrazione della giornata mondiale della filosofia 2015, promossa dall’Unesco (3^ giovedì del mese di novembre di ogni anno), è stata indetta da filosofi in erba, italiani e stranieri emancipati: la RATIO SFIDA 2015, che assegna il titolo di “Master in Ratio 2015” e due onorevoli premi ai vincitori: pacca sulla spalla e pubblica lode.

La ratio sfida consiste nel dimostrare uno dei seguenti teoremi (la dimostrazione dell’uno esclude l’altro):

TEOREMA

<<Lo sfidante deve dimostrare, attraverso un breve (o comunque non prolisso) ragionamento logico-giuridico (sillogismo) che non sia contraddittorio dei principi giuridici fondamentali e universalmente condivisi della democrazia (libertà, uguaglianza e fraternità o solidarietà o cooperazione) scritti nella Costituzione della Repubblica italiana, che i seguenti atti:

1. “sentenza Van Gend & Loos” (Corte di giustizia, 1962);
2. “sentenza 14/1964” (Corte Costituzionale);
3. “sentenza 183/1973” (Corte Costituzionale);
4. “sentenza 170/1984” (Corte Costituzionale);
5. “sentenza 1/2014” (Corte Costituzionale);

da un punto di vista del significato ontologico, che essi propugnano, del “principio della Sovranità popolare” (Art. 1, c.2, Costituzione della Repubblica Italiana),

costituiscono (dimostrazione positiva)

ovvero,

NON costituiscono (dimostrazione negativa)

atti di “riorganizzazione del partito fascista” e di “apologia del fascismo”, secondo la definizione data dagli artt. 1 e 4, della L. 645/1952 (c.d. Legge Scelba), con espressa esclusione di qualsiasi riferimento/attinenza a manifestazioni di razzismo o di violenza>>.

 

ESEMPI DI PRINCIPI DI DEMOCRAZIA UNIVERSALMENTE ACCETTATI E SCRITTI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Alcuni esempi di principi/precetti semplicemente scritti nella Costituzione che gli sfidanti possono utilizzare per la dimostrazione positiva o negativa del teorema:

1. la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione;

2. l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;

3. la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere;

4. il voto è personale ed eguale, libero e segreto;

5. il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge;

6. la Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto;

7. i senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età;

8. la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni;

9. la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge;

10. le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso;

11. l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale;

12. è vietata sotto qualsiasi forma la ricostituzione del disciolto partito fascista, ecc.

 

IPOTESI

Sotto sono riportate le asserzioni contenute negli atti che saranno prese in considerazione dagli sfidanti nella “RATIO SFIDA 2015″ per la dimostrazione positiva o negativa, ossia, occorre dimostrare se essi SONO ovvero NON SONO atti di “riorganizzazione del partito fascista” e di “apologia del fascismo“.

 

1. “sentenza Van Gend & Loos” (Corte di giustizia, 1962);

IN DIRITTO, B – NEL MERITO,

La Comunità costituisce un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo del diritto internazionale, a favore del quale gli Stati hanno rinunziato, anche se in settori limitati, ai loro poteri sovrani, ordinamento che riconosce come soggetti, non soltanto gli Stati membri ma anche i loro cittadini.

 

2. “sentenza 14/1964” (Corte Costituzionale);

considerato in diritto, 6.

“…  é possibile stipulare trattati con cui si assumano limitazioni della sovranità ed é consentito darvi esecuzione con legge ordinaria...”

 

3. “sentenza 183/1973” (Corte Costituzionale);

considerato in diritto, 7.

Esigenze fondamentali di eguaglianza e di certezza giuridica postulano che le norme comunitarie, – non qualificabili come fonte di diritto internazionale, né di diritto straniero, né di diritto interno dei singoli Stati -, debbano avere piena efficacia obbligatoria e diretta applicazione in tutti gli Stati membri, senza la necessità di leggi di recezione e adattamento, come atti aventi forza e valore di legge in ogni Paese della Comunità, sì da entrare ovunque contemporaneamente in vigore e conseguire applicazione uguale ed uniforme nei confronti di tutti i destinatari.

“Risponde altresì alla logica del sistema comunitario che i regolamenti della C.E.E., – semprechè abbiano completezza di contenuto dispositivo, quale caratterizza di regola le norme intersoggettive -, come fonte immediata di diritti ed obblighi sia per gli Stati sia per i loro cittadini in quanto soggetti della Comunità, non debbano essere oggetto di provvedimenti statali a carattere riproduttivo, integrativo o esecutivo, che possano comunque differirne o condizionarne l’entrata in vigore, e tanto meno sostituirsi ad essi, derogarvi o abrogarli, anche parzialmente.”

 

4. “sentenza 170/1984” (Corte Costituzionale);

considerato in diritto, 4.

La disciplina emanata mediante il regolamento della CEE é destinata ad operare, con caratteristica immediatezza, così nella nostra sfera territoriale, come in quella di ogni altro Stato membro; il sistema statuale, dal canto suo, si apre a questa normazione, lasciando che le regole in cui essa si concreta vigano nel territorio italiano, quali sono scaturite dagli organi competenti a produrle.

conderato in diritto, 5.

“Il giudice italiano accerta che la normativa scaturente da tale fonte regola il caso sottoposto al suo esame, e ne applica di conseguenza il disposto, con esclusivo riferimento al sistema dell’ente sovrannazionale: cioé al solo sistema che governa l’atto da applicare e di esso determina la capacità produttiva.

5. “sentenza 1/2014” (Corte Costituzionale o c.d. colpo di Stato post-moderno);

considerato in diritto, 7.

il principio fondamentale della continuità dello Stato, che non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento. È pertanto fuori di ogni ragionevole dubbio – è appena il caso di ribadirlo – che nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali: le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare.”

 

TESI

COSA BISOGNA DIMOSTRARE PER VINCERE?

Per vincere, dato per comprovato che alla produzione degli atti hanno partecipato gruppi di persone non inferiore a cinque, gli sfidanti dovranno dimostrare, con metodologia logico-deduttiva (sillogismo) da principi giuridici di democrazia universalmente accettati e scritti, che i suddetti atti e specificamente le asserzioni in essi contenute come sopra riportate, in realtà:

1. perseguono (ovvero NON perseguono) finalità antidemocratiche proprie del disciolto partito fascista e/o

2. propugnano (ovvero NON propugnano) la soppressione delle libertà individuali garantite dalla costituzione e/o

3. denigrano (ovvero NON denigrano) la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza e/o

4. esaltano (ovvero NON esaltano) principi, fatti e metodi propri del disciolto partito fascista.

Gli ideatori del teorema oggetto della “ratio sfida 2015″ hanno verificato che i percorsi logico-deduttivi sia per la dimostrazione positiva sia per quella negativa, presentano lo stesso grado di difficoltà, salvo che un sillogismo di una delle due dimostrazioni è auto-referente, e quindi invalidante dell’una piuttosto che dell’altra dimostrazione.

 

COROLLARI DELLA DIMOSTRAZIONE POSITIVA

La eventuale dimostrazione positiva del teorema sopra riportato, la cui tesi è oggetto della “RATIO SFIDA 2015″, implica anche i seguenti corollari:

PRIMO – Violazione del giuramento di fedeltà alla Repubblica (Art. 135, Costituzione e Art. 5, L. 478/1946);

SECONDOUsurpazione di potere politico (Art. 287 c.p.);

TERZOAttentato contro i diritti politici del cittadino (Art. 294 c.p.);

QUARTOFalso ideologico in atti pubblici (Art. 479 c.p.).

I postulati della eventuale dimostrazione positiva del teorema, possono essere utilizzati dagli sfidanti per ‘illuminare’ il percorso logico-deduttivo, che porta alla soluzione positiva o negativa del teorema.

 

DURATA DELL’EVENTO

La ratio sfida 2015 è iniziata il giorno 22/11/2015 e terminerà il giorno di Pasqua 2016 presso il monumento noto come “La bocca della verità” in Roma, con la proclamazione del “master in ratio 2015“.

 

TESTO DELLA LEGGE SCELBA PRESO IN CONSIDERAZIONE PER LA RATIO SFIDA 2015: “SCOPRI IL FASCISMO CHE C’E’ (O CHE NON C’E’) IN TE!”

ARTICOLO 1. Riorganizzazione del disciolto partito fascista.
Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione , si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.

ARTICOLO 4. Apologia del fascismo.
Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell’articolo 1 è punto con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da euro 206 a euro 516.
Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da euro 516 a euro 1.032.
La pena è della reclusione da due a cinque anni e della multa da euro 516 a euro 2.065 se alcuno dei fatti previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa.
La condanna comporta la privazione dei diritti previsti nell’articolo 28, comma secondo, numeri 1 e 2, del c.p., per un periodo di cinque anni.

 

APPENDICE

TRACCE PER LA TESI

1. Dante Alighieri, De Monarchia, Liber Terzius, X, 4-6;

Constantinus alienare non poterat imperii dignitatem… si ergo alique dignitates per Constantinum essent alienate, scissa esset tunica inconsultis. (Cfr. De Monarchia, iii, X, 4-6)

2. Atto costituzionale del 25 giugno 1793 e dichiarazione dei diritto dell’uomo e del cittadino. Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, Art. 25;

Art. 25 – La sovranità risiede nel popolo; essa è una e indivisibile, imprescrittibile e inalienabile.

3. Corte Suprema degli Stati Uniti D’America, US Supreme Court, A. L. A. Schechter Poultry Corp. v. United States, 295 U.S. 495 (1935);

U.S. Supreme Court

A. L. A. Schechter Poultry Corp. v. United States, 295 U.S. 495 (1935)

A. L. A. Schechter Poultry Corp. v. United States

No. 854  – Argued May 2, 3, 1935 – Decided May 27, 1935* – 295 U.S. 495

CERTIORARI TO THE CIRCUIT COURT OF APPEALS

FOR THE SECOND CIRCUIT

Syllabus

1. Extraordinary conditions, such as an economic crisis, may call for extraordinary remedies, but they cannot create or enlarge constitutional power. P. 295 U. S. 528.

2. Congress is not permitted by the Constitution to abdicate, or to transfer to others, the essential legislative functions with which it is vested. Art. I, § 1; Art. I, § 8, par. 18. Panama Refining Co. v. Ryan, 293 U. S. 388. P. 295 U. S. 529.

4. Corte Costituzionale della Repubblica Democratica Tedesca (Bundesverfassungsgericht) del 30 giugno 2009, par. 325-328, 346-350.

334 Dalla continuità della sovranità popolare, radicata negli Stati membri, e dalla circostanza che gli Stati restano i signori dei trattati deriva – almeno fino alla solenne fondazione di uno Stato federale europeo che implichi la sostituzione del soggetto di legittimazione democratica, atto da compiersi in forma esplicita – che agli Stati membri non può essere sottratto il diritto di controllare il rispetto del programma di integrazione.

347 … In seguito alla realizzazione del principio della sovranità popolare in Europa, solo i popoli degli Stati membri possono disporre del proprio potere costituente e della sovranità dello Stato. Senza una volontà esplicitamente dichiarata dei popoli, gli organi eletti non sono autorizzati a creare, nei rispettivi spazi delle costituzioni nazionali, un nuovo soggetto di legittimazione, né a delegittimare quelli esistenti.

5. Assemblea Federale – Il Parlamento Svizzero, Interpellanza n. 09.3256 del 20/03/2009.

Testo depositato
A causa della competenza del Consiglio federale di concludere trattati internazionali, sempre più frequentemente i diritti democratici del nostro Paese vengono scardinati. Spesso né il Parlamento né il popolo possono pronunciarsi a titolo preliminare su simili trattati. E tutto ciò nonostante il fatto che i trattati internazionali riducano notevolmente la capacità d’agire della Svizzera e impediscano l’applicazione del diritto interno. La conclusione di trattati internazionali indenunciabili incide profondamente e pericolosamente sui diritti del popolo svizzero, poiché determina in modo irreversibile il futuro del nostro Paese, il più delle volte senza alcuna legittimazione democratica.

Chiedo al Consiglio federale di rispondere alle domande seguenti:

1. Il Consiglio federale riconosce che la conclusione di trattati internazionali solleva problemi a livello democratico?

2. Come intende il Consiglio federale rafforzare i diritti del Parlamento e del popolo svizzero in questioni internazionali?

3. Sono già stati conclusi trattati internazionali indenunciabili? Se sì, quali?

4. Questi trattati sono davvero indenunciabili o esistono in ogni caso condizioni che consentono di disdirli?

Risposta

[…] Quantitativamente parlando, la categoria più importante di trattati indenunciabili e di durata indeterminata è quella dei trattati di delimitazione delle frontiere, che la Svizzera ha concluso con i suo Stati vicini. Questi trattati sono indenunciabili, in quanto le parti contraenti partono dal principio che le frontiere stabilite di comune accordo sono immutabili.

Indenunciabili sono pure considerati il patto dell’ONU relativo ai diritti economici, sociali e culturali (RS 0.103.1) e quello relativo ai diritti civici e politici (RS 0.103.2), approvati entrambi dall’Assemblea federale il 13 dicembre 1991 e già sottoposti al referendum facoltativo sui trattati internazionali, già previsto dalla vecchia Costituzione federale per i trattati di durata indeterminata e indenunciabili. […]

6. Problematiche della continuità dello Stato, Francesca Pelini.

La continuità (dello Stato, ndr) in sé e per sé non è un peccato contro natura o un demone da esorcizzare: è anzi un processo parzialmente inevitabile quando una catastrofe non scompagina del tutto un’ossatura amministrativa, e per quanto riguarda le persone è il frutto di un normale fenomeno di adeguamento alle circostanze, di trasformismo salvifico e talvolta di sincera resipiscenza. A renderla minacciosa e a tratti ‘sovversiva’ nell’Italia del dopoguerra, è un indurimento mal contrastato del nocciolo conservatore che essa reca sempre dentro di sé

Quel nocciolo avrebbe trasmesso al nascente stato democratico una classe dirigente profondamente collusa con il fascismo, eppure sfuggita alle larghe maglie dell’epurazione e sopravvissuta quasi integralmente nei propri posti di potere.

 

NOTE LEGALI

—-CHI PUO’ PARTECIPARE ALLA RATIO SFIDA 2015—-
POSSONO PARTECIPARE ALLA RATIO SFIDA 2015 TUTTI COLORO CHE SONO IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE SECONDO LA LEGGE ITALIANA E QUINDI I MAGGIORENNI E GLI EMANCIPATI.

—-CHI NON PUO’ PARTECIPARE ALLA RATIO SFIDA 2015—-
PER OVVI MOTIVI DI CONFLITTO DI INTERESSI, NON POSSONO PARTECIPARE -NE’ DIRETTAMENTE NE’ PER INTERPOSTA PERSONA- COLORO I QUALI ESISTENTI IN VITA O LORO DISCENDENTI, HANNO PARTECIPATO CON IL LORO NOME ALLA FORMAZIONE DEI DOCUMENTI (C.D. SENTENZE) OGGETTO DELLA RATIO SFIDA 2015 CHE SONO SOTTO ELENCATI:

1. “sentenza Van Gend & Loos” (Corte di giustizia):
DONNER
DELVAOUX
ROSSI
RIESE
HAMMES
TRABUCCHI
LEOCOURT

2. “sentenza 14/1964” (Corte Costituzionale);
GASPARE AMBROSINI
GIUSEPPE CASTELLI AVOLIO
ANTONINO PAPALDO
NICOLA JAEGER
GIOVANNI CASSANDRO
BIAGIO PETROCELLI
ANTONIO MANCA
ALDO SANDULLI
GIUSEPPE BRANCA
MICHELE FRAGALI
COSTANTINO MORTATI
GIUSEPPE CHIARELLI
GIUSEPPE VERZÌ
GIOVANNI BATTISTA BENEDETTI
FRANCESCO PAOLO BONIFACIO

3. “sentenza 183/1973” (Corte Costituzionale);
PAOLO BONIFACIO
Giuseppe VERZÌ
Giovanni BATTISTA BENEDETTI
Luigi OGGIONI
Angelo DE MARCO
Ercole ROCCHETTI
Enzo CAPALOZZA
Vincenzo MICHELE TRIMARCHI
Vezio CRISAFULLI
Nicola REALE
Paolo ROSSI
Leonetto AMADEI
Giulio GIONFRIDA
Edoardo VOLTERRA
Guido ASTUTI

4. “sentenza 170/1984” (Corte Costituzionale);
Leopoldo ELIA
Antonino DE STEFANO
Guglielmo ROEHRSSEN
Oronzo REALE
Brunetto BUCCIARELLI DUCCI
Alberto MALAGUGINI
Livio PALADIN
Arnaldo MACCARONE
Antonio LAPERGOLA
Virgilio ANDRIOLI
Giuseppe FERRARI
Francesco SAJA
Giovanni CONSO
Ettore GALLO
Aldo CORASANITI

5. “sentenza 1/2014” (Corte Costituzionale);
Gaetano SILVESTRI
Luigi MAZZELLA
Sabino CASSESE
Giuseppe TESAURO
Paolo Maria NAPOLITANO
Giuseppe FRIGO
Alessandro CRISCUOLO
Paolo GROSSI
Giorgio LATTANZI
Aldo CAROSI
Marta CARTABIA
Sergio MATTARELLA
Mario Rosario MORELLI
Giancarlo CORAGGIO
Giuliano AMATO

—-AVVERTENZA IN CASO DI DIMOSTRAZIONE POSITIVA—-
NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DELLA LEGALITA’ ED IN VIRTU’ DEL LEGAME DI CUI ALL’ART. 1, COSTITUZIONE ITALIANA, NESSUN ESPONENTE DEL POPOLO – IN QUANTO APPUNTO LEGIBUS ALLIGATUM – POTRA’ – PER QUANTO POSSA RITENERSI LEGITTIMATO – APPLICARE IL PRINCIPIO GIURIDICO ROMANO ARCAICO DI DIRITTO PENALE, RIPORTATO ANCHE NELLA LEGGE DELLE XII TAVOLE, TAVOLA VIII, 21, E NOTO COME “SACER ESTO” E PERSEGUIRE IPSO IURE, CIOE’ SENZA L’INTERVENTO DELLA FUNZIONE GIUDIZIARIA DELLO STATO, CON BATTUTE DI CACCIA ALL'”HOMO SACER“, ALCUNO DI COLORO CHE MATERIALMENTE HANNO TRADITO LA SOVRANITA’ POPOLARE PARTECIPANDO ALLA PRODUZIONE DEGLI ATTI SOPRA ELENCATI E CHE COSTITUISCONO LA BASE DELLA “RATIO SFIDA 2015”.

—-DISCLAIMER—-
A CAUSA DELLE GRAVISSIME CONSEGUENZE SUL PIANO POLITICO E GIURIDICO, CHE IMPLICA LA DIMOSTRAZIONE POSITIVA DEL TEOREMA, IL COMITATO PROMOTORE DELLA “RATIO SFIDA 2015″ NON ASSUME ALCUNA RESPONSABILITA’ , DI ALCUN GENERE E TIPO, PER DANNI DIRETTI O INDIRETTI, CONNESSI O CONSEGUENTI CHE POSSANO DERIVARE A CHIUNQUE, PER DICHIARAZIONI, ATTI E/O AZIONI O QUANT’ALTRO, CONSEGUENTI DALLA DIMOSTRAZIONE APPUNTO POSITIVA DEL TEOREMA.

Con i migliori auspici per il vincitore dell’edizione 2015
Il Comitato Promotore “RATIO SFIDA 2015″

Per l’evento è stato richiesto il patrocinio della
– Presidenza delle Repubblica;
– Presidenza del Senato;
– Presidenza della Camera;
– Presidenza del Consiglio;
– Presidenza della Corte Costituzionale;
– Presidenza del Consiglio di Stato.